venerdì 17 ottobre 2008

Evento MilanIn allo SMAU


ADDENDUM:
video sull'evento su vodafone lab video

Venerdì 17 ottobre


Oggi sono andato allo SMAU principalmenteper due motivi.
Primo, lo fanno in FieraMilanoCity e quindi a due passi dall'ufficio.
Secondo, perchè anche quest'anno è calibrato esclusivamente per il mondo business.

L'ultima mia apparizione allo SMAU risale ormai a più di 10 anni fa ed ero rimasto sconvolto dalle orde di ragazzini alle prese con i vari gadget o accalcati sotto i palchi dove gironzolavano procaci signorine poco vestite.

Stamattina mi sono fatto un giretto per gli stand ... non mi sono sembrati particolarmente attraenti.

Belle le applicazioni business per il Blackberry, interessante lo stand Sony con la presentazione delle nuove tecnologie per la videoconferenza ... un po' poco però.
L'unica cosa che salvo della parte espositiva che ho visto, è la parte legata al sentiero dell'innovazione con gli stand delle varie aziende incubate o appena startate.
Alcuni stand ben fatti e sicuramente tanto entusiasmo nelle persone.

Apro una riflessione un po' più articolata sul seminario "Business Social Networking: capitalizzare e attivare le risorse relazionali". L'evento, gestito come una tavola rotonda e moderata dal buon Luca Zambrelli, contava tra i suoi partecipanti:
- Marco Camisani Calzolari, Digital Marketing and Communication expert (Consulting 2.0)
- Marco Zamperini, CTO- Value Team (Individual 2.0)
- Emanuele Quintarelli, Partner - Open Knowledge (Enterprise 2.0)
- Michele Ficara Manganelli, Presidente - Assodigitale (Media 2.0)

Subiti dritti al centro dell'argomento: ma le aziende perchè dovrebbero usare i sistemi di business networking ?

Una risposta su tutte, quella di Manganelli: "... perchè oggi le aziende clienti scelgono i propri partner non perchè sei o perchè sei quello che lavora meglio ma perchè sei quello che conoscono meglio attraverso il web". Zamperini giustamente puntualizza che è sempre stato così e che quello che cambia oggi è che attraverso il business social networking si gestiscono un numero molto più grande di contatti e di relazioni.

La discussione è durata una cinquantina di minuti, se dovessi sintetizzare potrei dire che l'azienda deve essere sul web anche attraverso i profili professionali dei suoi manager e controllare, verificare ed eventualmente gestire tutto quello che si dice dell'azienda e del proprio operato.
E' il concetto di reputazione in salsa 2.0 dove tutto è più veloce e dinamico. Oggi i manager hanno gli strumenti per sondare in tempo reale quello che si dice sul web (attraverso Google Alert ad esempio) e se non si intervengono subito (ma da intendere proprio subito subito) la reputazione è bella che andata.
Il caso Carrefour di Assago è forse il caso italiano da manuale.

Allo stesso modo le singole persone possono e devono essere presenti in rete e verificare cosa si dice di loro per gestire la propria reputazione .
Sono i concetti di identità digitale e di presenza virtuale sul web. Se cerchi il tuo nome su Google cosa trovi ? e di più, quello che trovi sei veramente tu oppure è qualcun altro o ancora peggio qualcuno che fa finta di essere te ?

Tutto ciò però mi fa pensare a come la struttura del mercato italiano dell'IT non sia propria pronta a recepire un cambiamento del genere.
Un rapido excursus su come è organizzato il mercato.
Nella maggior parte dei casi quando parliamo di progetti IT importanti ci sono da una parte un cliente che chiede determinate cose (spesso confuse e contradditorie) e dall'altra un fornitore IT che risponde con una offerta, non proprio chiara, ed aperta sempre a qualche contradditorio. In questo clima di reciproco sospetto quando il fornitore vince la commessa lo fa a fronte di ingenti sconti (in termini di tempo di realizzazione o di tariffe professionali non importa). A quel punto il fornitore per rispettare tempi e costi necessita di subappaltare parti delle attività ad un sub-fornitore che gli fornisce risorse professionali per coprire speficiche attività. Spesso e volentieri tali persone non devono mai (meglio dire MAI E POI MAI) far scoprire al cliente finale che non sono dipendenti del fornitore vincitore dell'appalto.

Ecco, tutto ciò nel mondo dipinto discusso stamattina diventa pressochè impossibile.Il cliente finale può in qualsiasi momento farsi un giro su internet e scoprire rapidamente vita, morte e miracoli di tutti i componenti della squadra del fornitore.
E' uno scenario non plausibile? io credo di no.
Certo, in tanti casi il cliente è connivente con il fornitore e quindi non si metterà alla ricerca della verità ma in altri avrà il tempo e la voglia di farlo.

In quel momento si dovrà cambiare qualcosa, lo dovrà fare il fornitore ma lo dovrà fare anche il cliente. Chissà ...

Nessun commento: