venerdì 4 dicembre 2009

ICT & Expo 2015: tavola rotonda a Palazzo Serbelloni

ICT & EXPO 2015 : innovazione e sostenibilità

L'evento è stato organizzato da DataManager in partnership con CapGemini e con il patrocinio di Assintel e Expo 2015 SpA, giovedì 3 dicembre nella splendida sala Bracco del Palazzo Serbelloni a Milano.
Tema ? Principalmente come l'ICT può contribuire allo sviluppo del tema dell'Expo meneghino, che ricordiamo è "Nutrire il pianeta, energia per la vita".

Si parte subito con un paio di notizie negative, l'attesa partecipazione di Lucio Stanca all'evento è saltata così come la moderazione da parte di Oscar Giannino, impegnato nella registrazione del programma di Bruno Vespa.

Il super amministratore di Expo 2015 ha inviato un video intervento di pochi minuti in cui centrava il focus su come si sua intenzione spingere l'expo anche come evento mediatico, dall'uso della televisione a quello delle nuove tecnologie di comunicazione come tour virtuali, siti specializzati e tutto quello che la telefonia mobile potrà inventarsi. Insomma una esposizione univeralie a tutta tecnologia secondo Stanca.

La palla passa poi al presidente di ASSINTEL Giorgio Rapari che presenta subito il conto a Stanca: fidarsi è bene ma sicuramente non faremo atti di fede. E quindi finchè la struttura di Stanca non toglierà il velo sui dettagli degli investimenti e delle direzioni per l'ICT il tutto rimane un po' in aria. Rapari ricorda poi come ad esempio la rete dei tabaccai oggi sia stata informatizzata (anche a forza) e che quindi potrà prestarsi a servizi di ticketing o quant'altro con una capillarità mai vista in precedenza.

Raffaella Poggio, responsabile marketing di CapGemini Italia, introduce sul palco il Membro del Board of Directors di CapGemini Gruppo, Pierre Hessler. Hessler è anche autore della ricerca Technovision di CapGemini con cui cercano di anticipare le tecnologie emergenti andando a parlare con i loro grandi clienti.
Hessler con un discorso molto diretto e sentito propone 4 punti di analisi sulla realizzazione dell'Expo in ambito ICT:
1) l'organizzazione: devo fare qualcosa oggi che sicuramente nel 2015 sarà superato, devo trovare un livello di flessibilità elevato e scegliere solo all'ultimo momento utile su cosa puntare
2) progetto gigante: si aspettano 22 milioni di visitatori per gli eventi fisici ma possiamo pensare che saranno milioni quelli che usufruiranno dei servizi online. Attenzione poi che gli standard ICT all'interno delle corporate sono almeno un paio d'anni indietro rispetto agli standard a cui siamo abituati a casa. Quei milioni di utenti vorranno utilizzare l'ICT con gli stessi standard che usano a casa.
3) contenuti: fare dell'expo un mega laboratorio per qualsiasi tecnologia o aspetto organizzativo o prodotto nuovo.
4) sostenibilità: ma il software che si svilupperà potrà essere utilizzato alla fine dell'evento ? Progettare oggi con lo sguardo proiettato a 30 anni da oggi, non solo al 2015.

Sono così terminati i singoli interventi ed inizia una tavola rotonda, in cui purtroppo alla fine ognuno farà un mini intervento senza costruire una discussione vera e propria.
Inizia il professore del Politecnico di Milano, Maurizio Decina.
Il professore ci racconta come non possiamo fare a meno di una strategia e di una evoluzione della rete in fibra ottica nel nostro Paese. Come l'ICT dovrà supportare l'expo ? ad esempio trovando una soluzione all'identificazione dei 22 milioni di visitatori che arriveranno e che vorrano utilizzare i vari servizi di connessione (ma che necessitano di una identificazione precisa anche per la legge Pisanu).

Finalmente prende la parola il Direttore ICT di Expo 2015 SpA: Enrico Frascari.
Ci spiega come il progetto dell'Expo abbia diversi obiettivi temporali: il prima, il durante l'evento, il post evento e l'operatività da subito. Insomma l'ICT in tutte le fasi ma con obiettivi e respiro progettuali differenti. Ricorda anche come la società Expo sia una startup e come quindi ci voglia tempo per organizzare e far partire i vari progetti.
Si dice aperto a valutare e raccogliere i suggerimenti e le idee che possono nascere all'interno dell'ecosistema pubblico - privato che si sta formando attorno all'Expo.

Mario Mella CTO di Fastweb pone l'accento su come l'Expo possa essere una opportunità per far crescere la cultura ICT dell'Italia. Oggi, ricorda, 1 famiglia su 2 non ha un computer in casa. Che l'Expo sia la molla per innovare la cultura dell'IT.

Ruben Razzante, professore di diritto dell'Informazione e del prodotto culturale dell'Università Cattolica di Milano, si concentra sul fatto che ci voglia una chiara definizione degli obiettivi, un forte livello di collaborazione con tutti gli attori e quindi una ricerca dei fondi massiccia.
Ci vuole insomma una forte strategia accompagnata da una gestione delle operations come si deve.

Gianfranco Dioguardi, Professore Ordinario di Economia e Organizzazione Aziendale del Politecnico di Bari, da buon cattedratico si concentra più sulle domande che sulle risposte. Come l'ICT può essere utile al tema dell'Expo ? Impresa rete, evoluzione organizzativa, ma le PMI sono oggi pronte ? Come Milano si proietta nel mondo ?

Prende la parola Andrea Rangone , Professore Ordinario di Strategia di Impresa del Politecnico di Milano, che subito evidenzia come era da tempo che non si parlava di ICT e di investimenti in ICT in questo modo così positivo. Fuoco di paglia o cambio di rotta del sistema Paese ? ma come possiamo concretizzare tutte queste idee ? sicuramente coinvolgendo i settori in cui siamo i primi al mondo: mobile, fashion, design ad esempio.

Fiorella Operto, Cofondatrice della Scuola di Robotica di Genova (qui in un interessante articolo di wired.it ), si preoccupa del tema principale dell'Expo: dar da mangiare al Pianeta. Ed allora applichiamo l'ICT in questo campo. In europa le grandi aziende dell'alimentare sono molto innovative (tutte non italiane) ma le piccole invece sono ancora molto indietro. Che l'Expo sia una grande laboratorio per far partire esperimenti e trovare soluzioni che poi possano essere replicate in altre situazioni in giro per il mondo. Facciamo si che i visitatori possano vedere le soluzioni applicate e dire bravi, questo si che funziona, ora possiamo esportarlo nel nostro paese.

Conclude Giancarlo Livraghi, studioso di comunicazione che centra subito il punto fondamentale. Ma cosa sta percependo la gente di questo Expo ? Secondo Livraghi la percezione è negativa, ma ancora recuperabile. Bisogna però fare in fretta. Poi suggerisce un obiettivo per l'Expo: costruire un fulcro culturale e per farlo bisogna andare controcorrente e trovare le soluzioni che gli altri non hanno potuto o voluto applicare. Parlare poi sempre dell'ICT in termini umani ed umanistici perchè dobbiamo ricordarci che siamo la culla del Rinascimento e che possiamo veramente insegnare oggi come le tecnologie possono essere al servizio dell'uomo e non il viceversa.

Qualche mia considerazione:
1) siamo ancora un po' indietro per capire quali tecnologie e quali progetti IT partiranno con l'Expo. Forse la stessa tavola rotonda fatta tra un paio di mesi sarebbe stata più pregna di significato.
2) non lo so quanto le PMI davvero possano essere protagoniste. La mia paura è che alla fine saranno i grandi mostri sacri dell'IT italiano a condurre il gioco. Spero di essere smentito dai fatti.
3) Bella l'idea di pensare l'Expo come un nuovo guizzo culturale per far ripartire una sorta di neo Rinascimento condito con tutte le nuove tecnologie al servizio del business.

Chissà ... non ci resta che rimanere sintonizzati ed aspettare di conoscere i dettagli.

Photo by eraritjaritjaka

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